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Un’edizione cronologica completa, capace di valorizzare sia
la forza narrativa delle strisce che
le peculiarità del tratto grafico del loro autore: questo è il senso di
“Sturmtruppen: la raccolten”,
pubblicazione settimanale –
giunta ormai
al terzo numero – con la quale
Mondadori Comics intende ridare lustro, a vent’anni di distanza dalla sua tragica e prematura scomparsa,
al mito di Franco Bonvicini, in arte Bonvi, e della sua creazione più famosa.
Disponibile nelle edicole, nelle librerie, nelle fumetterie e negli store online,
“Sturmtruppen: la raccolten” si avvale del
progetto e della consulenza della figlia di Bonvi, l’architetto Sofia Bonvicini, e dell’agenzia N+V Comics di Claudio Varetto e Massimo e Alessandro Negrini, incaricata di gestire
il restauro e il rilancio dell’opera omnia dell’artista. È da questo gruppo, infatti che, alla fine dello scorso anno, è nata
l’iniziativa battezzata significativamente “Bonvi 2.0”, di cui
Mondadori Comics – che ha acquisito i diritti di pubblicazione di tutti i lavori prodotti in vita dal
cartoonist – rappresenta
l’esclusivo referente editoriale.
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Autoritratto di Bonvi e dei suoi personaggi © Eredi Bonvicini[/caption]
Ogni volumetto di
“Sturmtruppen: la raccolten” si avvale di
un agile apparato redazionale e propone, accanto alle
strisce poste in successione numerata, una nutrita serie di
dettagli e ingrandimenti atti a evidenziare il modo in cui Bonvi congegnava le gag, studiava le espressioni e le posture dei personaggi e utilizzava chine e retini, ovvero il suo tratto distintivo, la sua specialità, il suo “marchio di fabbrica”. Non per niente
i retini costituiscono il leitmotiv grafico degli albi, a partire dalla copertina – dove
le figure campeggiano su uno sfondo fatto di punti colorati – fino ad arrivare alle
esemplari illustrazioni estrapolate con attenzione da singole vignette.
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In questo modo, può ritrovare ulteriore linfa vitale
un’opera-mondo in grado di parlare con afflato inalterato a un pubblico internazionale, di vecchia e nuova generazione che nelle
spaesate e nevrotiche Sturmtruppen, perennemente
schiacciate dal potere (ma, soprattutto, dalle
prepotenze) dei più forti e in lotta contro
un nemico imprecisato e invisibile, simboleggiano
l’angoscia dell’uomo contemporaneo dinanzi a un mondo fatto di burocrazia, routine, assurdità, follia e violenza. Un mondo in cui
il desiderio di tenerezza, la voglia di libertà, la dimensione del sogno e l’anelito al sacro sono destinati, in ogni caso, a essere travolti dal disincanto più feroce e devastante.
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![mostra incubi alla bolognese bonvi a bologna]()
La mostra prossima ventura che verrà dedicata a Bonvi[/caption]
Quando, negli anni Settanta, le strip di “Sturmtruppen” conobbero il loro primo, strepitoso riscontro tra i lettori, Bonvi era pienamente inserito nel flusso di idee dell’epoca: quello che rendeva
la città di Bologna una delle propaggini culturali più avanzate d’Italia, quello che vedeva coesistere e comunicare
Francesco Guccini, Roberto Roversi, Umberto Eco, Andrea Pazienza, Lucio Dalla, Vasco Rossi, Magnus, Vittorio Giardino, Roberto “Freak” Antoni e gli Skiantos, Silver, Filippo Scòzzari, il Gruppo Valvoline, Pupi Avati, Valerio Massimo Manfredi, Pier Vittorio Tondelli.
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![La locandina di "Sturmtruppen" di Salvatore Samperi © 01]()
La locandina di "Sturmtruppen" di Salvatore Samperi © 01[/caption]
Le “Sturmtruppen” nascevano dall’humus del Sessantotto, si facevano portavoci e simbolo del
pacifismo e dell’
antimilitarismo, ma
sapevano farsi apprezzare sia dalla Sinistra che dalla Destra, in un’epoca nella quale le contrapposizioni politiche e ideologiche potevano scaturire negli scontri di strada e nel sangue.
Una vena “ecumenica” che emergeva in toto dalla forza artistica e narrativa di Bonvi, non di certo da uno studio fatto a tavolino, e che
nel 1976 seppe tradursi in forma cinematografica in un film di grande successo, Sturmtruppen, girato con stile altmaniano da Salvatore Saperi (già regista dei controversi
Grazie, zia,
Malizia e
Scandalo), avvalendosi della fotografia del pluripremiato
Giuseppe Rotunno, della produzione di
Achille Manzotti, delle musiche di
Enzo Jannacci e delle interpretazioni di
Renato Pozzetto, Cochi Ponzoni, Massimo Boldi, Teo Teocoli, Felice Andreasi e
Lino Toffolo, vale a dire il gotha della comicità nord-italiana emersa in maniera trionfale, catalizzando l’attenzione di decine di milioni di telespettatori, da trasmissioni quali
Milleluci e Canzonissima.
Lo stesso Bonvi – che nel 1967 aveva già partecipato, in veste di attore, alla commedia
Come rubammo la bomba atomica, con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia –
vi prese parte, interpretando uno degli sketch più famosi ed esilaranti della pellicola.
Bonvi nel film Sturmtruppen di Salvatore Samperi
In concomitanza con
l’uscita e la presentazione di “Sturmtruppen: la raccolten” all’ultima edizione di Lucca Comics & Games,
Sofia Bonvicini e
Claudio Varetto hanno allestito nel Palazzo Ducale della città toscana
la mostra “ACH! Sturmtruppen di Bonvi”, in cui sono stati esposti
gli originali delle prime cento strisce della serie.
Un evento che ha richiamato l’attenzione dei principali organi di stampa nazionali, proponendo, accanto alle strip, degli
allestimenti tesi a riprodurre l’ambiente di lavoro del fumettista modenese, nel quale spiccava
“Il muro”, ovvero
una parete dello studio dell’artista dove venivano affissi disegni, immagini, lettere, fotografie e dove trovavano posto anche un paio di televisori.
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Gli spazi che hanno caratterizzato la mostra “ACH!
Sturmtruppen di Bonvi sono stati ideati da Sofia Bonvicini secondo
una logica progettuale che reinterpreta il concetto di “trincea”, sia
in chiave letterale, sia come
elemento funzionale e snodo centrale degli spazi espositivi. Mentre, il
15 dicembre a Bologna, presso la centralissima SalaBorsa, a vent’anni dalla scomparsa del cartoonist, verrà inaugurata un’altra mostra,
“Incubi alla bolognese”, basata su un ciclo di racconti meno noti della produzione bonviana, gli “Incubi di provincia”, e sul rapporto di Bonvi con la città, in particolare con Bologna, che tra l’altro lo vide anche eletto come scomodo consigliere comunale. Nel frattempo Sofia Bonvicini e Claudio Varetto stanno già pensando per il 2016 un’altra mostra che sarà allestita a Milano.
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L'architetto Sofia Bonvicini ha concepito i percorsi della mostra come quelli di una stilizzata trincea © Eredi Bonvicini/Studio N+V Comics
Varetto ha dichiarato:
“Era da tempo che pensavo a un progetto globale, di ampio respiro, che dall’editoria al web – passando per il sito www.bonvi.it – facesse rivivere l’ironico sberleffo di un autentico rivoluzionario. “ACH! Sturmtruppen di Bonvi” va a delineare un percorso che attraversa i luoghi della vita artistica e personale di Bonvi. Ma sarà Mondadori Comics, che ha creduto nella riedizione della sua opera omnia, a permettere a tutta Italia di rileggere le strisce di uno “spaccaballe professionista”, così come Bonvi si autodefiniva, quello che forse anche noi, con meno ironia ma altrettanto senso civico, qualche volta vorremmo essere.”
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Gli strumenti da lavoro di Bonvi © Eredi Bonvicini/Studio N+V Comics