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Historica: Fouché, la Rivoluzione Francese raccontata a fumetti

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Tre anni fa è stata inaugurata con l’obiettivo di diventare l’ammiraglia di Mondadori Comics, come la collana che col suo formidabile rapporto qualità-quantità-prezzo e la sua esclusiva miscela di contenuti – una pregnante presentazione letteraria volta a introdurre storie a fumetti appassionanti e di spessore – avrebbe dovuto farsi portavoce di un’intera filosofia editoriale. E “Historica” ha mantenuto tutte le aspettative, imponendosi come una delle più longeve serie cartonate da edicola e libreria dedicate alla narrativa disegnata e aprendo la strada a un nuovo tipo di format oggi studiato e imitato da altre realtà editoriali. “Historica” ci ha consentito di attraversare il tempo e le latitudini, trasportandoci all’epoca di Cesare e dell’Impero Romano; mostrandoci le imprese di leggendari condottieri asiatici come Attila e Gengis Khan; restituendoci le inquietudini dell’immaginario medievale, sospeso tra crudezza e slanci mistici; rendendoci partecipi delle tragedie della Prima e della Seconda Guerra Mondiale; svelandoci gli oscuri segreti delle corti francesi; catapultandoci nell’Età napoleonica e sui suoi molteplici teatri di battaglia; proseguendo nei secoli fino a toccare i giorni nostri, coi suoi complessi e, per forza di cose, solo in parte decifrabili scenari geopolitici. Paradossalmente all’appello mancava ancora una storia che fosse ambientata durante gli eventi eclatanti della Rivoluzione Francese. Con Il ferro e il fuoco: Borghesia e nobiltà di Éric e Jean-Marc Stalner (proposto proprio il mese scorso, nella sua interezza, sul numero 34 di “Historica”) avevamo avuto la possibilità di assistere alle sue tarde conseguenze, con la borghesia che, a metà del XIX secolo, sotto il regno di Napoleone III, aveva ormai rinnovato il tessuto politico ed economico della Francia, ponendosi definitivamente al vertice della scala sociale. [caption id="attachment_7486" align="alignright" width="200"]0 Max Bunker[/caption]   Una delle migliori narrazioni a fumetti incentrate sulle vicende che, a partire dal 1789, fecero tremare l’impero transalpino sovvertendone i plurisecolari assetti, restava quella concepita più di quattro decenni fa dallo sceneggiatore Luciano Secchi/Max Bunker – creatore di personaggi di culto come Kriminal, Satanik, Maxmagnus, Alan Ford, Gesebel, Maschera Nera, ecc. – e dal disegnatore Paolo Piffarerio, venuto tristemente a mancare il 30 giugno di quest’anno.
[caption id="attachment_7485" align="alignleft" width="247"]00 Paolo Piffarerio[/caption] E siccome, a leggerla con gli occhi di oggi, Fouché: Un uomo nella rivoluzione – questo il titolo del graphic novel – si è rivelata ancora fresca e agile, viva e per nulla pedante, nonostante l’abbondante parte testuale e la cospicua dose di informazioni, dati storici e di costume sui quali si basa, abbiamo deciso di riproporla senza dubbio alcuno, in una nuova veste grafica, sul trentacinquesimo numero di “Historica”, disponibile, a partire da venerdì scorso, nelle edicole, nelle librerie, nelle fumetterie e negli store online. [caption id="attachment_7487" align="alignright" width="224"]1 Joseph Fouché in un ritratto ottocentesco[/caption] Il personaggio storico che dà il titolo all’opera – Joseph Fouché, deputato dell’Assemblea Costituente rivoluzionaria e futuro braccio destro di Napoleone Bonaparte – riveste, di fatto, un ruolo marginale nella rievocazione di Bunker e Piffarerio. La sua figura appare, piuttosto, come quella di un attendista animato da una solida dose di furbizia e opportunismo che resta a osservare l’evolversi degli eventi alla ricerca del varco e del momento adatto per inserirsi all’interno del gioco e guidarlo con crudele determinazione. Fouché avrebbe, infatti, appoggiato e sovvenzionato l’amico Maximiliene de Robespierre, senza esitare, qualche anno più tardi, a tradirlo, organizzando la sua defenestrazione politica e la sua condanna a morte. In seguito, nel 1799, avrebbe ricevuto dal Direttorio la nomina di Ministro della Polizia, carica che – vista la moderna efficacia dimostrata nel controllo e nella repressione dei dissidenti – gli sarebbe stata confermata da Napoleone. Ma anche il grande condottiero francese avrebbe patito le conseguenze delle macchinazioni di Fouché, finalizzate a cavalcare l’onda affidandosi, di volta in volta, ai venti più propizi. [gallery link="file" size="medium" ids="7496,7497,7498"] Fouché: Un uomo nella rivoluzione non si spinge, tuttavia, così avanti. Si concentra – con una straordinaria attenzione ai dettagli d’epoca, un’approfondita analisi dei caratteri individuali e una certosina ricostruzione delle relazioni interpersonali – sui primi mesi della Rivoluzione Francese evidenziandone le cause e ripercorrendola fino al trasferimento forzato del sovrano Luigi XVI e della vituperata consorte Maria Antonietta dalla reggia di Versailles al palazzo parigino delle Tuileries. Ben prima, quindi, dell’instaurazione del Terrore e della proclamazione della repubblica. [gallery link="file" size="medium" ids="7499,7500,7501"] Fouché: Un uomo nella rivoluzione venne originariamente pubblicato nel 1973, in bianco e nero, sulle pagine di “Eureka”, rivista prodotta dall’Editoriale Corno e diretta dallo stesso Luciano Secchi, che fin dalla seconda metà degli anni Settanta si era imposta col suo sanguigno entertainment a fumetti e le sue viscerali prese di posizione socio-politiche. [gallery link="file" size="medium" ids="7490,7491,7492"] Pertanto la storia di Bunker e Piffarerio – le cui tavole nell’attuale edizione targata Mondadori Comics sono impreziosite per la prima volta da un’efficace tavolozza tendente al monocromatico – si inseriva alla perfezione nel dibattito culturale di quegli anni, andando a scandagliare le ragioni storiche dell’ascesa della borghesia e della sua conquista del potere. E questo in un’epoca in cui i movimenti operai e studenteschi del Sessantotto scendevano in piazza proprio per proclamare la necessità di abbattere le fondamenta delle nazioni costruite sull’affermazione delle ideologie borghesi. [gallery link="file" columns="2" size="medium" ids="7488,7494"] [gallery link="file" columns="2" size="medium" ids="7489,7495"]

Confronto tra tavole di Piffarerio in b/n e colorate da Chiara Bonacini

In Fouché: Un uomo nella rivoluzione, a una nobiltà corrotta e incarognita non corrisponde, infatti, un Terzo Stato pervaso da altruismo e alte idealità, così come, fino a qualche lustro fa, veniva spiegato agli studenti di ogni ordine e grado attraverso i sussidiari e i libri di storia. Al contrario, in anticipo su ogni forma di revisionismo, Bunker e Piffarerio non mancano mai di evidenziare gli egoismi e le aspirazioni personalistiche che si annidavano tra le menti ispiratrici di una classe sociale avviata, in ambito europeo e occidentale, verso la propria consacrazione. Un “peccato originale” col quale i grandi regimi democratici si sarebbero, presto o tardi, ritrovati a fare i conti, patendone il volto più bieco e marcescente. Ma, al di là delle tematiche storiche e narrative che propone, Fouché: Un uomo nella rivoluzione riveste un’altra importanza nell’economia di “Historica”: è il primo graphic novel della collana a non provenire dal mercato transalpino della cosiddetta bande dessinée. [gallery link="file" size="medium" ids="7502,7503,7504"] Anche se il progetto di “Historica” non era improntato solo ed esplicitamente sul materiale franco-belga, per definire il suo sommario di uscite avevamo, tuttavia, sempre attinto, senza eccezioni, a quello specifico serbatoio, potendo fare affidamento su una sterminata produzione ricca di titoli d’elevata ispirazione storiografica, assai spesso di fattura più che pregevole. Dunque da parte nostra non c’è mai stata una preclusione aprioristica verso altre scuole fumettistiche. Anzi, la nostra ricerca di opere di diversa provenienza geografica che potessero integrare il materiale d’Oltralpe, non ha mai conosciuto sosta. E se l’italianissima Fouché: Un uomo nella rivoluzione può essere considerata come un primo passo compiuto in tal senso, non mancheranno, a breve, altre sorprese che, ne siamo sicuri, incontreranno il vostro gradimento. Una di esse, per esempio, riguarda una serie regolare ambientata durante la Rivoluzione Americana, prodotta da una nota casa editrice d’Oltreoceano e firmata da uno sceneggiatore e da un disegnatore di chiara fama. Se siete curiosi di apprendere ulteriori dettagli, continuate a consultare e a seguire le informazioni e gli approfondimenti che continueremo a offrirvi sulle pagine virtuali del sito di Mondadori Comics.

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